Finalmente, dopo anni di attesa e settimane di lavoro, Le Bestie nel legno sono uscite.
E io sono emozionata. Per quanto le sento, le Bestie nel legno.
Il legno, innanzitutto. Che è materia viva, calda, mobile. Che è, prima di tutto, albero. E io, con gli alberi, ho una storia.
Che è albero proveniente da un giardino molto caro, da un giardino della mia infanzia, e nel suo rimanere attraverso un mio progetto, in qualche modo, salva anche quel giardino, lo riammette fuori dalla memoria, nell’adesso mio e di tutti i bambini e adulti che diventano parte della mia storia guardandola, ascoltandola e facendosene commuovere.
Poi, perché è la prima volta da tanto tempo che presento qualcosa di interamente mio. E la prima volta in assoluto che dò voce e credito davanti a un pubblico alla Astrid che non solo scrive, e suona, ma anche crea con la materia, e, udite udite, illustra. C’era anche lei, in tutto questo tempo, ma non aveva il coraggio di farsi vedere, ed è molto emozionata per questo, sapete.
Ma è anche la prima volta che ho scolpito una burattina, e mi sono sorpresa di averla resa viva.
E’ una fine-estate densa d’inizi, questa. I bimbi cominciano tutti e tre una nuova avventura: la stellina l’asilo nel bosco, il folletto la prima elementare e la vivana dei torrenti la prima media. Nel nostro angolo di bosco sono arrivate le galline e le anatre.
E io e le Bestie usciamo dal legno…